Il progetto

Il progetto

Per startup innovativa agricola spesso si pensa ad una azienda specializzata in biotecnologie o in OGM. Mentre il legislatore ha previsto che le attività di R&S finalizzate al recupero paesaggistico, culturale ed agricolo di un territorio sono anch’esse attività a forte valenza innovativa. Soprattutto quando sono finalizzate alla diffusione di un modello educativo per lo sviluppo sostenibile.

L’azienda agricola si sviluppa su una superfice di 20 ettari all’interno del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Sito turistico che nel 2019 è stato visitato da un milione di persone provenienti da tutte le parti del mondo, e di questi ben 280 mila studenti delle scuole di secondo e terzo livello sia italiani che europei.

Il paesaggio in cui si colloca l’azienda agricola è unico al mondo e, per circostanze fortuite rappresenta uno dei più rari esempi di paesaggio rurale periurbano ancora integro nel XXI sec.. La superfice si estende al di sopra e lungo una pianura alluvionale costituitasi milioni di anni fa a seguito del processo di evaporazione del Mar Mediterraneo.

I resti di questo lento processo sono ben conservati e visibili lungo tutto il costone di roccia calcarenitica che fa parte della proprietà. Per la sua fertilità l’azienda agricola è stata coltivata da oltre 4.000 anni e al suo interno sono ben conservate le tracce di questa evoluzione agricola.

 

Nella proprietà sono presenti tombe risalenti alla seconda età del ferro. Due acquedotti Feacei, perfettamente funzionanti, costruiti dai greci 2.600 anni fa. Una chiesa rupestre costruita nel 600 d.c.  e censita tra le più antiche chiese di culto eremita della Sicilia. Una torre d’avvistamento lagunare edificata nel XVI sec.. Piante d’ulivo di circa 800/1.000 anni, alberi di pistacchio di 200 anni, varietà antiche di agrumi e mandorli oltre ad una macchia mediterranea di grandissima rarità.

L’azienda agricola è attraversata da trazzere (strade poderali) che sono state oggetto di osservazione paesaggistica da parte di Goethe, il quale fu ospite del Barone Celauro proprietario dell’azienda agricola, ed anche da diversi giornalisti e pittori dell’800.

Il progetto prevede il recupero vegetale dell’azienda. Il restauro dell’antica torre di avvistamento, della abitazione rurale, della chiesetta rupestre e l’istituzione di una banca del germoplasma in cui catalogare e mettere in rete le sementi autoctone del territorio. 

Tutto questo è finalizzato ad avviare una attività di Fattoria Didattica condotta con metodo Biodinamico, in cui far “immergere” il visitatore in un ambiente agreste che racconta la storia di una antica cultura agricola sviluppatasi in uno degli angoli più belli del Mediterraneo. 

L’obiettivo sarà quello di rappresentare ad un pubblico numeroso, internazionale e culturalmente preparato un esempio pratico di Agroecologia, perché il futuro farà i conti con una visione sistemica del paesaggio, in quanto luogo d’incontro tra natura e storia di un territorio, e non solo meramente produttivistica.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Print
it_ITItalian